La prima fase della Prima guerra mondiale

German_invasion.-IL TENTATIVO TEDESCO DI UNA GUERRA-LAMPO
Prima che iniziasse la guerra, il generale tedesco von Schlieffen aveva ideato un piano per invadere la Francia basato su una rapida aggressione del Belgio con capitolazione delle difese avversarie, ed una rapida marcia verso Parigi. I tedeschi pensavano di cogliere di sorpresa l’esercito francese che avrebbe atteso un attacco frontale lungo il confine con la Germania. Secondo i calcoli dello stato maggiore tedesco questa guerra-lampo (blitzkrieg) sarebbe dovuta durare pochi giorni ed avrebbe comportato poche perdite.
Tuttavia queste previsioni furono smentite quando i tedeschi invasero il Belgio, una nazione da sempre neutrale, che oppose una resistenza modesta ma sufficiente a far riorganizzare la linea difensiva francese: le truppe del confine con la Germania vennero velocemente disposte sul nuovo fronte e, in loro aiuto, si unì anche un corpo di spedizione britannico in difesa dell’alleato francese.
Anche se la strategia della guerra-lampo si mostrò fallimentare, l’esercito tedesco aveva dimostrato di essere superiore militarmente e la marcia verso Parigi procedeva rapidamente. L’esito della guerra sembrava già deciso tanto che la Germania iniziava a comunicare al governo francese le condizioni di pace.

FINISCE L’ILLUSIONE DEL BLITZKRIEG
Lo stato maggiore tedesco e l’opinione pubblica erano convinti che la guerra-lampo sarebbe riuscita a sbaragliare la Francia in otto settimane, prima dell’intervento della Russia. Tuttavia l’esercito francese si rivelò un avversario tenace. Il generale francese Joffre, ripiegò una strategia difensiva assestandosi sulla linea del fiume Marna, dove, una volta arrestata l’offensiva tedesca, scatenò un contrattacco che cancellò l’illusione della guerra-lampo.
In realtà era crollata l’intera strategia tedesca: oltre alla tenacia dei francesi, anche i Russi avevano iniziato ad entrare in gioco nella Prussia orientale e nella Galizia, costringendo i tedeschi a spostare le truppe sui nuovi fronti. Il crollo del blitzkrieg portò ad una nuova strategia di conflitto: la guerra di posizione, una lunga guerra in cui i due eserciti sono schierati in trincea l’uno di fronte all’altro. Nacque così il fronte occidentale, una linea di fronte lunga 800 chilometri che si estendeva dalla Svizzera al Mare del Nord. Tra luglio e agosto morirono circa mezzo milione di soldati ed il fronte di guerra rimase invariato. Il fronte non si spostò mai più di 15 chilometri in una direzione o nell’altra.

I NUMERI NON BASTANO: IL CASO DELLA RUSSIA
Russian_prisoners_tannenbergLo zar, secondo i modelli ottocenteschi, era convinto che con l’immenso esercito russo sarebbe stato in grado di sconfiggere l’esercito tedesco e sbaragliare la Germania entro 15 giorni.
I 500.000 uomini che nell’agosto del 1914 penetrarono nella Prussia orientale, per poi arrivare in Germania, vennero sconfitti duramente nelle battaglie di Tannenberg e dei Laghi Masuri dall’esercito tedesco guidato dall’abile generale Hindenburg.
La sconfitta dell’esercito zarista dimostra come ormai la forza dei numeri non ha più importanza in una guerra moderna, anzi, avere un esercito numeroso poteva risultare svantaggioso se non si era in grado di coordinarlo militarmente.

IL FRONTE ORIENTALE E LA CATASTROFE RUSSA
Nuovi paesi entrarono in guerra. L’ingresso della Turchia e della Bulgaria (1914 e 1915) a fianco della Germania rafforzò notevolmente le truppe austro-tedesche sul fronte orientale fino all’ingresso in guerra della Romania e della Grecia (1916-1917) che si schierarono in favore dell’Intesa.
La Germania cercò di approfittare della superiorità strategica invadendo la Polonia russa: Varsavia cadde nelle loro mani, aprendo la strada per Minsk, dove il fronte orientale si stabilizzò dando vita, anche qui, ad una guerra di posizione.
La Russia però non era in grado di sostenere una guerra così lunga e impegnativa per tre diversi motivi:

  1. Le industrie che non erano in grado di rifornirsi di materie prime sufficienti a reggere le necessità della guerra;
  2. Le comunicazioni ferroviarie che finirono nel caos a causa della mancanza di carbone;
  3. La scarsità di viveri e produzioni agricole dovute alla assenza di milioni di contadini costretti ad abbandonare i campi per entrare in guerra.

Le numerose perdite del primo anno di guerra (3.400.000 uccisi in guerra e 1.500.000 prigionieri e feriti) generarono all’interno del paese una notevole tensione sociale che portò a numerosi scioperi duramente repressi dall’esercito.

Pubblicato da bmliterature

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