Nazione e libertà: l’opposizione alla Restaurazione

Sotto il regime napoleonico, quei regni che maggiormente sentirono le trasformazioni legate alla Rivoluzione Francese furono regni come l’Italia, la Germania, la Polonia e la Grecia.
L’Italia prima di Napoleone era prevalentemente sotto il controllo dell’Austria. L’unico regno realmente indipendente era quello dei Savoia detto anche Regno di Sardegna. La Germania sia prima che dopo Napoleone era stata divisa in ben 39 staterelli. La Grecia che aveva ottenuto una libertà con Napoleone, adesso ritornava sottomessa all’Impero turco. La Polonia, invece, si trovava smembrata tra le più grandi vincitrici del Congresso di Vienna: Austria, Prussia e Russia.
Questi regni si trovarono nuovamente ad affrontare un problema importante: l’unità e l’indipendenza, già provati inizialmente sotto il controllo di Napoleone. Si era diffuso sempre di più il senso della patria tra gli intellettuali e gli ufficiali degli eserciti. Il patriottismo è il desiderio di avere una patria propria e di arrivare ad un unità nazionale.
In questi regni si verranno ad affermare quelle che sono aspriazioni di carattere nazionalista, patriottico e liberale.

LockeA queste aspirazioni si collega un pensiero politico che trovò una grande affermazione durante l’ottocento, quello del liberalismo, una teoria politica creata nel Seicento dal filosofo Locke, portata avanti dai filosofi illuministi, in particolare Montesquieu con l’affermazione della divisione dei tre poteri. Questa teoria liberalista era stata poi portata avanti anche nella rivoluzione americana e in quella francese.
I liberali ritenevano che qualunque stato liberale dovesse garantire ai propri cittadini le libertà di carattere politico (libertà di voto, di stampa, di espressione) ed economico (libertà di avere una proprietà privata). L’elemento che più poteva tutelare queste libertà era la costituzione che aveva come concetto base quello di garantire e tutelare il diritto dei cittadini limitando il potere dello sovrano. Infatti i liberali avevano in mente il concetto della monarchia costituzionale, con una costituzione che prevedeva anche la presenza di un’assemblea eletta dal popolo chiamata parlamento. Questo parlamento poteva essere eletto solo dai cittadini che disponevano di un certo reddito. Quindi anche in questo caso c’è una limitazione ad una determinata fascia di popolazione.
In questa originale idea di Stato, l’elemento fondamentale non è più il sovrano, ma il singolo cittadino, i cui diritti hanno la precedenza su qualsiasi altro potere. La classe sociale protagonista di questa fase della restaurazione è il ceto borghese perché è la classe sociale che più sente il bisogno di un riconoscimento dei propri diritti in campo politico, economico e sociale. La borghesia guiderà e sarà portavoce dei primi moti di rivolte e di rivoluzione e affermarà i propri diritti nei confronti del sovrano.
In un primo momento la borghesia è la classe sociale che vuole il cambiamento, però una volta ottenuto il cambiamento, diventerà la classe sociale conservatrice.

benjamin-constantL’idea del liberalismo, con il passare del tempo, si divise in due filoni principali perché la teoria liberale evidenzia subito il timore di dare troppo potere alla massa popolare e di venire ad indebolire gli interessi della borghesia. Per cercare di difendere questi interessi, venne scelto di applicare il diritto di voto limitato, questa è l’idea del liberalismo moderato che viene a contrapporsi a quello democratico. Queste due fazioni all’inizio collaborarono tra di loro ma alla fine si scontrarono.
Benjamin Constant sosteneva che chi doveva guidare lo stato, dovesse essere una classe ristretta di persone che però deve usare il suo potere per il bene di tutti.
L’altra corrente del liberalismo, quella democratica, sosteneva che i diritti individuali dovessero estendersi a tutti i cittadini secondo il principio di uguaglianza politica. Essi non accettano come forma di governo la monarchia, ma pensano più ad una forma di governo repubblicano a suffragio universale. Uno dei maggiori esponenti di questo filoni in Italia è Mazzini.

Pubblicato da bmliterature

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