Successi e sconfitte dei moti rivoluzionari del 1820-1821

carboneriaLa situazione che la Restaurazione aveva creato politicamente, aveva portato nella teoria ad una formazione sempre più forte del liberalismo, ma nella pratica aveva portato alla formazione di società segrete, piccoli gruppi di patrioti che agiscono nell’anonimato nei diversi regni dominati dagli stranieri e che organizzano piccole eversioni e insurrezioni per ottenere un obiettivo: la Costituzione. Di queste società segrete, la più importante e diffusa è la Carboneria italiana. Essa nasce nel regno di Napoli ma venne poi a diramarsi in Sicilia, in Emilia-Romagna e Lombardo-Veneto.
L’obiettivo di queste società segrete sono le insurrezioni: cospirare (tramare, organizzare e diffondere le proprie idee in segreto) ed insorgere, in modo da ottenere una costituzione che tutelasse i diritti dei cittadini.
All’obiettivo della costituzione si venne a legare quello dell’indipendenza nazionale, cioè di liberare l’Italia dallo straniero.
Le società segrete ebbero un ruolo fondamentale nella storia dell’insorgimento europeo. Esse furono l’unico elemento che portò un opposizione pratica contro la restaurazione del Congresso di Vienna e furono le associazioni in cui si formarono i primi patrioti italiani. Tuttavia, esse non ebbero un grande successo nelle loro azioni più pratiche perché avevano dei punti deboli:

  1. Le società sono così segrete che molto spesso gli stessi affiliati non si conoscevano tra di loro;
  2. Sono così chiuse verso l’esterno, per paura di essere scoperte;
  3. Avevano una rigida gerarchia, in cui molto spesso il capo non riusciva a comunicare con la base della società segreta.

Il vero problema era che gli affiliati delle società erano soprattutto intellettuali, borghesi e ufficiali dell’esercito, che erano delle classi superiori alla massa popolare e quindi molto spesso non riuscivano ad ottenere l’appoggio da parte del popolo.

La carboneria nasce a Napoli, con l’obiettivo di battersi contro il regime borbonico. A Napoli c’è stata l’esperienza più liberale sotto il controllo Napoleonico del governo di Gioachino Murat, in cui la borghesia e gli intellettuali erano molto coinvolti nelle attività governative e perciò volevano ripristinare questa situazione.
Del regno di Napoli faceva parte anche la Sicilia che aveva una politica separatista, infatti non si accontentava solo di cacciare i Borboni, ma anche di separare la sicilia dal regno di Napoli ed avere un proprio regno ed una propria costituzione.
Diversa era la situazione anche in Lombardia, Milano con il congresso di Vienna era stato affidato agli austriaci. Qui, il ceto borghese e gli intellettuali che avevano partecipato al governo napoleonico cercarono in qualche modo di poter esprimere le proprie idee non segretamente, ma alla luce del sole, attraverso la pubblicazione di un periodico chiamato “Il Conciliatore“, che trattava argomenti di carattere politico e scientifico oltre a quello letterario. Esso chiedeva principalmente il rinnovamento del regno della Lombardia dal punto di vista politico ed economico.
Dal momento in cui i fondatori Confalonieri e Berchet iniziarono a trattare argomenti patriottici, civili e politici, la polizia austriaca viene a chiudere questo periodico vietando l’opinione pubblica.
La Carboneria Lombarda aveva un collegamento anche con quella del Piemonte, perché pur essendo l’unico regno italico, oltre a quello pontificio, autonomo, apparteneva ai Savoia, Vittorio Emanuele I che era un re conservatore reazionario e non voleva concedere costituzione o riforme. Quindi anche in Piemonte si crea una forma di opposizione legata ai ceti borghesi, ma anche ai nobili che volevano staccarsi dal loro re.

220px-Morelli_Silvati_1822_Matania_1889Nel 1820-21 scoppiano i primi moti rivoluzionari in Europa e in Italia dove l’esperienza napoleonica liberale era stata accolta. Agli inizi del 1820, il primo vero moto rivoluzionario avviene in Spagna in cui alcuni reparti dell’esercito si ribellarono nella città di Cadice, quella città dove negli anni precedenti era stata redatta la costituzione più moderna dell’epoca perché parlava di sovranità popolare e di diritto di voto universale. Da Cadice, ben presto, la rivolta si diffuse in altre città spagnole fino a quando il sovrano Ferdinando VII di Borbone è costretto a riprendere quella costituzione del 1812 e trasformare la sua Monarchia Assolutistica in Monarchia Costituzionale.
Questo esempio dato dagli spagnoli viene colto immediatamente dalla carboneria italiana, siciliana e napoletana e lombardo-piemontese. Sempre nell’estate del 1820 a Napoli, come in Spagna, alcuni reparti della cavalleria guidati dagli ufficiali Morelli e Silvati danno vita ad una rivolta che si dilagò all’interno dell’esercito sotto la guida del generale Guglielmo Pepe, costringendo il re Ferdinando di Borbone a concedere una costituzione che fosse uguale a quella di Cadice.
Il governo rivoluzionario che si formò a Napoli si volle imporre anche sulla Sicilia, solo che in Sicilia volevano la separazione, allora i carbonari siciliani, con l’appoggio dei baroni si opposero al governo rivoluzionario napoletano e creano un loro governo indipendente nell’isola. Questa situazione rimase fino a quando il governo napoletano inviò le proprie truppe in Sicilia e rimosse questa politica separatista.
Nel marzo del 1821 lo stesso avviene in Piemonte. In Piemonte vi è una situazione particolare perché abbiamo i liberali moderati guidati dal marchese Santorre di Santarosa, i quali approfittano dell’assenza del loro re Vittorio Emanuele I per organizzare questa ribellione affidando il regno a Carlo Alberto appartenente sempre ai Savoia, che da sempre aveva mostrato simpatie liberali e che concesse una costituzione simile a quella spagnola. Il re Vittorio Emanuele I decide di abdicare a favore del fratello Carlo Felice che in quei giorni non si trovava in Piemonte.
Tutte le zone dell’Italia, Spagna e Portogallo sembravano diventate tutte monarchie costituzionali, ma in realtà, questi tentativi diventarono vani per due motivi:

  1. una volta che i liberali riuscirono a creare questi governi costituzionali, iniziarono gli scontri tra i liberali moderati e i liberali democratici.
  2. la Santa alleanza, che aveva posto come principio fondamentale il principio di intervento, si riunisce nella città di Troppau e il primo ministro austriaco Metternich propone di reprimere le rivolte e spazzare via i moti carbonari.

Le truppe austriache entrarono quindi a Napoli abbattendo il governo costituzionale e riportando sul trono il regno borbonico. Stessa cosa avviene in Piemonte il cui potere tornò a Carlo Felice grazie all’aiuto delle truppe austriache.
Ad intervenire in Spagna fu invece l’esercito dei francesi guidato da Luigi XVIII per evitare che questi moti si diffondessero in Francia.
Quindi i moti del 20-21 si conclusero con un fallimento totale anche se però era stato innestato il sentimento patriottico che poi portò a nuove insurrezioni, quelle del 1831.

Pubblicato da bmliterature

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