Le idee e le visioni del mondo del seicento

Una nuova concezione della realtà e della cultura

Galileo-sustermans2Nel corso del Seicento si possono riconoscere due momenti fondamentali dal punto di vista culturale: la nuova poetica del Barocco letterario e la pratica della ricerca scientifica (la Scienza Nuova di Galilei) che fanno dell’Italia, almeno fino al 1630-40, un paese culturalmente all’avanguardia, avviato alla costruzione di una sensibilità e di una cultura moderna.
Galilei, dimostrando l’esistenza dei satelliti di Giove, assesta un colpo definitivo al millenario modello dell’universo geocentrico (la Terra è posta al centro dell’universo) e attraverso la sua scoperta dei rilievi lunari dimostra la sostanziale omogeneità tra i corpi celesti, annullando la distinzione tra Terra e Cielo. In parallelo, la letteratura barocca abbandona la distinzione tra generi “alti” e “bassi”, dando vita a una contaminazione di modelli espressivi da cui nascono generi misti (come il poema eroicomico) inconcepibili per il canone letterario tradizionale fino al secolo precedente. Abbandonato il fine pedagogico che aveva caratterizzato la produzione artistica e letteraria rinascimentale, il Barocco propone un’arte e una poesia animate, in modo sempre più scoperto, dalla ricerca del piacere, di un’esperienza cioè tutta terrena e soggettiva. Il modello di un universo eliocentrico (al centro dell’universo vi è il Sole, attorno a cui ruotano i pianeti), che soppianta quello geocentrico, comporta però anche il diffondersi di una sensazione di disorientamento profondo. Nel momento in cui l’uomo del Seicento scopre di non essere al centro dell’universo, perde ogni forza la fede rinascimentale nella possibilità di riprodurre sulla Terra l’ordine e l’armonia del modello celeste.
Alcune opere barocche (per esempio, l’Adone di Marino, 1623) trasportano nelle strutture letterarie questa nuova condizione dell’uomo, che si ritrova a vivere in un universo che ha perso il suo centro, e propongano nuove concezioni esistenziali.
In altre parole, ogni aspetto della vita e della cultura dell’età barocca nasce dallo scontro tra due visioni del mondo, due atteggiamenti fondamentali: quello della tradizione, che ha trovato nel Rinascimento l’ultima complessa sistemazione, irrigidita dalla Controriforma, e quello dell’innovazione, rappresentato, nel mondo del pensiero scientifico, da Galilei e nel mondo della creazione letteraria, dall’opera dei letterati antitradizionalisti (i “barocchi”).

Significato e impiego del termine “Barocco”

In Spagna e in Italia, dove la Controriforma controlla appieno la vita civile, l’esigenza di liberarsi da convenzioni e precetti secolari emerge dalla trasformazione profonda che subiscono la sensibilità e il gusto in campo artistico e letterario, trasformazione destinata a caratterizzare il secolo con uno stile che verrà definito, a partire dal Settecento, con il nome di Barocco.
L’origine del termine, secondo alcuni studiosi, deriva dal portoghese barroco, che indica una perla irregolare, non sferica, secondo altri deriva dal vocabolo “baroco”, usato dagli Scolastici per indicare un tipo di procedimento logico (di “sillogismo”) apparentemente corretto, ma che in realtà nasconde una sottile debolezza interna. Il termine “barocco” iniziò a essere riferito all’arte del Seicento con evidente intento polemico, per portare in evidenza il suo amore per la bizzarria e l’irregolarità: segnali, secondo i suoi critici, d’intrinseca superficialità. Oggi, superato almeno in parte questo atteggiamento di condanna, l’origine del termine appare rivelatrice: all’opposto dell’età rinascimentale, l’età barocca scopre nel disegno della natura l’anomalia, l’eccezione e su di essa concentra la propria attenzione.

La predominanza del senso della vista

Pieter Paul Rubens, La vista, 1617, olio su tavola, Madrid, Museo del Prado.
Pieter Paul Rubens, La vista, 1617, olio su tavola, Madrid, Museo del Prado.

In un mondo che si rivela ogni giorno diverso da come una tradizione millenaria l’aveva presentato non sorprende che l’intero sistema conoscitivo entri in crisi e il vuoto venga colmato dalla ricerca e dalla sperimentazione, in un clima di tensione e di dubbio che stimola la riflessione critica e cerca nuove basi per nuove certezze.
Non stupisce che l’arte figurativa privilegi spesso, accanto allo studio minuzioso della realtà, la finzione: le chiese barocche presentano volte affrescate in modo da suscitare la sensazione di uno spazio verticale infinito, che si identifica con il cielo.
Alcune delle manifestazioni tipiche del secolo si basano proprio sul senso della vista e sulla consapevolezza che ogni cosa appare diversa da ciò che è: non soltanto i fastosi cerimoniali civili e religiosi ma anche la straordinaria produzione teatrale che si sviluppa in Spagna, Inghilterra e Francia. Dall’evidenza visiva dipende, a conferma di calcoli astratti, la dimostrazione della fondatezza delle scoperte celesti di Galilei. Come il cielo, ogni aspetto della vita umana è sottoposto all’esame della vista; l’occhio del pittore barocco, come quello dello scienziato e del poeta, indaga minuziosamente zone del reale mai osservate e riprodotte prima d’allora.

Analogia, metafora e “concetto”

La ricerca delle somiglianze nascoste, delle analogie che l’occhio e la mente dell’osservatore scoprono tra settori lontani del reale, intesse una rete originale di collegamenti e permette di tracciare le coordinate di una nuova mappa del mondo che offra all’individuo almeno una possibilità di orientarvisi.
Sono le corrispondenze fornite dalla metafora e dall’allegoria a permettere all’artista e al letterato di portare in evidenza quelle somiglianze segrete tra le cose che possono rivelarne un significato prima d’allora insospettato e insospettabile. E per rendere nel miglior modo questa nuova concezione dell’arte nelle opere, il letterato ricorre a quel procedimento che viene definito “concettismo” e che consiste nell’eccedere l’uso delle metafore e, attraverso l'”acutezza“, ricercare quelle più strane e inusuali. Il “concetto” è spesso in grado di suggerire un’idea “arguta” basata sull’accostamento ingegnoso e inconsueto di immagini tratte dalla realtà, che di solito sono considerate distinte ed estranee l’una all’altra.

Pubblicato da bmliterature

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