Il Sistema sanitario europeo e i modelli organizzativi

Con il comma 7 dell’articolo 168 del Trattato di Lisbona entrato in vigore il 1 dicembre 2009 sono stati regolamentati i ruoli dell’Unione Europea in campo sanitario. In base a questo articolo, l’organizzazione e l’erogazione dei servizi sanitari sono di competenza di ciascuno degli stati membri dell’Unione Europea.

“L’azione dell’Unione rispetta le responsabilità degli Stati membri per la definizione della loro politica sanitaria e per l’organizzazione e la fornitura di servizi sanitari e di assistenza medica. Le responsabilità degli Stati membri includono la gestione dei servizi sanitari e dell’assistenza medica e l’assegnazione delle risorse loro destinate”.

La definizione di un quadro legislativo sanitario unico e condiviso ha trovato ostacoli per diversi fattori:

  1. La preoccupazione dei vari Stati europei di perdere la sovranità in materia sanitaria;
  2. La differenza tra i diversi modelli sanitari dei paesi dovuta a differenti modalità di finanziamento e di erogazione dei servizi;
  3. Il problema dell’integrazione socio-sanitaria in quanto, in Europa, la sanità va coordinata con l’assistenza sociale.

unione_europeaPerciò l’Unione Europea ha solo il compito di armonizzare e coordinare la sanità dei vari stati membri in modo da garantire un’assistenza sanitaria sicura e di qualità in tutti gli Stati. Inoltre l’UE si indirizza al miglioramento della sanità pubblica favorendo la prevenzione delle malattie e la ricerca promuovendo dei piani e dei programmi con lo scopo di perseguire determinati obiettivi comuni da realizzare.

I modelli organizzativi dei sistemi sanitari sono diversi da paese a paese perché originano da specifiche tradizioni politiche, culturali, storiche e socio-economiche differenti per ogni Stato.
Ci sono tre criteri di classificazione di un modello organizzativo che differiscono per il criterio di finanziamento (chi finanzia il sistema), chi fornisce le prestazioni (enti pubblici e/o privati dei servizi sanitari), ruolo delle regioni e dei comuni (poteri e responsabilità in materia di legislazione, programmazione e attuazione sanitaria).
In base a questi tre criteri è possibile distinguere tre modelli principali: il Modello Beveridge (universalistico), il Modello Bismarck (mutualistico) e il modello delle assicurazioni private.

Il modello Beveridge, conosciuto anche come “sistema sanitario nazionale”, è un modello inglese nato dopo il Rapporto di Lord Beveridge del 1942 che rispetta il diritto sociale del cittadino ad avere un buono stato di salute e perciò garantisce una copertura universale a tutti coloro che risiedono o dimorano nel territorio dello Stato. Questo modello vede come fonte di finanziamento il gettito fiscale pubblico e gli erogatori del servizio sono prevalentemente pubblici. Questo è il modello a cui si ispira il il Sistema Sanitario Italiano e quello inglese.

Il Modello Bismarck, o anche “sistema di assicurazione sanitaria e sociale”, è un modello istituito da Otto Von Bismarck per favorire i ceti più bisognosi. Esso è un modello basato sul principio assicurativo che garantisce al lavoratore e alla sua famiglia la copertura sanitaria in base ai contributi versati. Il sistema sanitario di questo modello è finanziato da contributi obbligatori versati sia dai datori di lavoro che dai dipendenti. I servizi e prestazioni vengono erogati sia da enti pubblici che privati.

Il modello delle assicurazioni private o anche “sistema di assicurazione sanitaria privata”, è incentrato su assicurazioni private e volontarie, con erogazioni fatte da strutture sanitarie private. Lo Stato garantisce solo il livello assistenziale minimo ai bisognosi.

Pubblicato da bmliterature

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