La rivoluzione d’ottobre russa

LE TESI DI APRILE
Dopo essere rientrato in patria dall’esilio finlandese, Lenin rifiutò le offerte di Kerenskij, che cercava di neutralizzare l’autonomia politica dei bolscevichi integrandoli nel governo di guerra, ed espose una nuova linea politica nelle famose Tesi di aprile.
Gli obiettivi della nuova strategia erano:

  1. Il passaggio dalla rivoluzione borghese alla rivoluzione degli operai (proletaria);
  2. Il rifiuto della repubblica parlamentare ed il trasferimento del potere ai soviet;
  3. La cessazione della proprietà delle terre e industrie ai contadini e operai;
  4. L’armistizio immediato con i tedeschi e il ritiro della Russia dalla guerra mondiale.

Le Tesi di aprile segnarono una svolta decisiva per la crisi russa e per il gruppo dirigente bolscevico che sosteneva la necessità di trovare un accordo politico con il governo provvisorio.
L’estate del 1917 confermò le intuizioni di Lenin. Alle sconfitte militari si sommarono:

  • le insubordinazioni delle truppe al fronte, con sempre più casi di diserzione;
  • il malcontento nelle campagne, dove i contadini uccisero nobili e devastarono le proprietà;
  • la rivolta degli operai per migliorare i salari ed imporre il potere operaio.

Nel luglio nel 1917 l’offensiva militare in Galizia voluta dal governo provvisorio fallì, causando un aumento dell’opposizione alla guerra e un’insurrezione popolare a Pietrogrado organizzata dai bolscevichi. Kerenskij dichiarò fuorilegge i bolscevichi perché accusati di complicità con la Germania a causa della loro insistenza sull’armistizio.
Ormai c’erano segni evidenti dell’inizio di una guerra civile, tanto che, il generale Kornilov chiese a Kerenskij l’attribuzione dei poteri straordinari per spazzare via la minaccia bolscevica. Queste situazioni indussero Lenin a cambiare strategia cercando di accelerare i processi rivoluzionari bolscevichi.

LA PRESA DEL PALAZZO D’INVERNO1795139_10152399349692019_5156020065377324032_o
Il 7 novembre (26 ottobre, secondo il calendario giuliano in Russia), migliaia di bolscevichi armati ed organizzati, assediarono il Palazzo d’Inverno, sede del governo, e si impadronirono del potere arrestando tutti i membri del governo tranne Kerenskij che riuscì a scappare. Due mesi dopo, il Consiglio panrusso dei soviet proclamò la nascita della Repubblica sovietica.

LA PACE CON LA GERMANIA
Uno dei primi provvedimenti che il governo sovietico intraprese fu quello di richiedere l’armistizio con la Germania che accettò ben volentieri in quanto poté riorganizzare i reggimenti. Nel marzo del 1918 venne firmata la dura pace di Brest-Litovsk che impose condizioni pesanti per la Repubblica sovietica in quanto dovette cedere la Finlandia, i Paesi baltici, l’Ucraina, alcune zone del Caucaso e diversi territori polacchi.
Il prezzo pagato fu molto alto, ma il nuovo governo decise di pagarlo per poter riorganizzare lo stato e l’economia. D’altronde l’uscita dalla guerra era uno delle promesse fatte dal partito bolscevica con cui si era guadagnato il consenso delle masse popolari e non rispettare quell’impegno avrebbe ridotto la fiducia del partito di Lenin.

I PRIMI PROVVEDIMENTI DEL GOVERNO COMUNISTA
Oltre alla pace, il governo di Lenin prese altri provvedimenti radicali in linea con il programma enunciato nelle Tesi di aprile.

  • Nazionalizzò le banche e le industrie più importanti del paese;
  • Confiscò le terre dello zar e dei nobili;
  • Riconobbe l’uguaglianza di tutti i cittadini russi davanti alla legge sancendo il loro diritto all’autodeterminazione (il diritto di ogni popolo di decidere circa le forme della sua organizzazione statale).
  • Il governo decise anche di entrare nella legalità e indire elezioni a suffragio universale per dar via ad un’Assemblea costituente. Lenin era convinto di ottenere un risultato positivo ma in realtà le cose andarono diversamente.

Pubblicato da bmliterature

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