Le suggestioni culturali dell’opera di Svevo

I MAESTRI DI PENSIERO: SCHOPENHAUER, NIETZSCHE, DARWIN
Fin dagli anni giovanili il pensatore che ebbe maggior importanza nella sua formazione fu Schopenhauer. Più tardi Svevo conobbe anche Nietzsche dedicandosi alla lettura dei testi originali e non leggendo deformazioni superomistiche di tipo dannunziano, anzi, polemizzò con sarcasmo contro la concezione del superuomo così come ci è stata inculcata in maniera ridicola. L’altro grande punto di riferimento fu Charles Darwin, l’autore della teoria evoluzionistica.
Svevo viene quindi a rendere proprie alcune parti dei pensieri di questi filosofi adattandoli ai propri personaggi. Tuttavia tendeva ad utilizzare i pensieri dei maestri in modo critico. Di Schopenhauer prende il lato dello smascheratore implacabile degli autoinganni, infatti nei suoi romanzi, Svevo mira sempre a smascherare gli autoinganni dei suoi personaggi (smascherare le debolezze).
Allo stesso modo, sotto influenza darwiniana, Svevo presenta il comportamento dei suoi personaggi come prodotto di leggi naturali immodificabili che non dipendono dalla volontà dell’uomo.

I RAPPORTI CON LA PSICOANALISI
Molto interessante fu anche il rapporto di Svevo con la psicoanalisi. L’interesse per le tortuosità e le ambivalenze della psiche profonda che aveva già analizzato, prima della nascita della psicoanalisi, nei romanzi Una vita e Senilità, lo spinsero a legarsi a Freud.
Tuttavia Svevo non vedeva la psicoanalisi come mezzo per curare la malattia mentale, ma come strumento per conoscere in profondità il comportamento dei suoi personaggi.

I MAESTRI LETTERARI
Dal punto di vista letterario, gli scrittori che ebbero più peso nella formazione di Svevo furono i grandi romanzieri realisti francesi dell’Ottocento come Balzac e Flaubert. Infatti, proprio da Madame Bovary di Flaubert, egli sembra aver preso il modo impietoso di rappresentare la miseria della coscienza piccolo borghese. Proprio il “bovarismo” è un tratto che caratterizza gli eroi dei suoi due primi romanzi. Una delle caratteristiche dei personaggi è l’essere sognatore che evade dalla realtà che vive per costruirsi una realtà più gratificante, un’altra caratteristica è che i personaggi filtrano tutta la loro esperienza attraverso stereotipi ricavati dai libri, fino ad esserne vittime.
Ispirandosi a Flaubert, Svevo riprende anche l’atteggiamento di irrisione fredda e corrosiva nei confronti dei suoi primi personaggi. Oggetto di tale irrisione sono l’inettitudine, la tendenza al sogno e gli alibi costruiti per coprire i sensi di colpa.
Un’importanza fondamentale per Svevo ha anche la conoscenza dei romanzieri naturalisti, soprattutto Zola. Caratteri tipici della letteratura zoliana sono presenti nel primo romanzo nella descrizione minuziosa dell’ambiente della banca.
112_0201Anche Bourget fu per Svevo influente, soprattutto per quanto riguarda la ricostruzione della psicologia dei personaggi e della loro interiorità.
Tra i romanzieri russi Svevo fu affascinato da Turgheniev che nei suoi componimenti presenta diversi personaggi “inetti”, sognatori ed inconcludenti, ma anche da Dostoievskij che nei suoi romanzi si addentra nelle zone segrete della psiche dei personaggi.
Grazie ai soggiorni in Inghilterra, ma anche grazie all’ottimo rapporto con Joyce, Svevo venne a conoscere i grandi umoristi inglesi, come Swift e Dickens, da cui riprese l’atteggiamento ironico e l’umorismo che poi elaborò nella Coscienza di Zeno.
L’amicizia con James Joyce fu molto importante per Svevo, tuttavia non si può dire che la sua letteratura fu influenzata da lui.
Negli anni passati, secondo la critica, vi erano degli elementi in comune tra il “flusso di coscienza” dell’Ulisse di Joyce e la confessione di Zeno. Tuttavia la critica attuale ha screditato la critica precedente confermando il fatto che sono state utilizzate due tecniche completamente diverse.

Pubblicato da bmliterature

Effettua una donazione su Paypal per contribuire alla stesura di nuovi articoli!