Guittone di Michele del Viva d’Arezzo

5156_Guittone A01Guittone di Michele del Viva nacque ad Arezzo intorno al 1235 e morì a Bologna nel 1294. Appartenente ad una famiglia dell’agiata borghesia ed esponente di spicco del guelfismo conservatore e quindi a favore della Chiesa, si recò in esilio, intorno al 1263, per l’acuirsi dei contrasti cittadini. Nel 1265 entrò nell’Ordine dei Frati della Beata Gloriosa Vergine Maria, i cosiddetti Frati Godenti (Gaudenti), che si richiamavano a un francescanesimo piuttosto moderato e permissivo (Guittone era sposato con figli).
In tale ambito svolse comunque un’efficace opera di pacificazione fra le parti, come risulta anche dalle 50 Lettere che gli appartengono, in cui sviluppa di preferenza, con una ricerca retorica particolarmente complessa ed elaborata, argomenti di tipo edificante e morale.
Le sue Rime (50 canzoni e più di 250 sonetti) percorrono tre distinti filoni tematici: i componimenti politici, le liriche d’amore, che rielaborano originalmente modi e motivi della tradizione provenzale e siciliana, e le poesie religiose, scritte dopo la conversione.
Caratteristica della sua poesia è la scelta di uno stile arduo e complesso, che spinge fino all’oscurità il gioco delle allusioni e degli effetti verbali. Accantonata da Dante, in quanto lontana dall’ideale di armonica musicalità proprio dello <<stil novo>>, l’attività di Guittone è stata anche in seguito accusata di astrusità e di intellettualismo. E’ considerato il più alto rappresentante del Trobar Clus (poetare chiuso) nella poesia italiana delle origini che consiste in uno stile elaboratissimo, artificioso ed oscuro.

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Pubblicato da bmliterature

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