La politica coloniale giolittiana

UN INIZIO TARDIVO IN UN CONTESTO GIÀ SATURO

La politica coloniale italiana iniziò tardi rispetto alle altre potenze europee a causa dell’unificazione nazionale avvenuta in ritardo, quindi i territori più ricchi erano già occupati; infatti il nord Africa era già occupato da Gran Bretagna e Francia, mentre i Balcani erano divisi tra impero austriaco e Russia.
La sconfitta di Adua del 1896 aveva simbolicamente segnato il limite dell’imperialismo italiano che era condizionato dalla fragilità interna della nazione.

libia7UNA SVOLTA NELLA POLITICA ESTERA ITALIANA

La politica estera di Giolitti era condizionata dall’appartenenza dell’Italia alla Triplice Alleanza con Germania e Austria (1882). Nonostante ciò, aveva migliorato il rapporto con Francia e Gran Bretagna cercando di interessarsi a nuovi territori sul Mediterraneo, soprattutto dell’Africa del Nord.
Una svolta decisiva alla politica estera si ebbe nel 1909, quando il sistema giolittiano entrò in crisi: il decollo industriale era terminato, la burocrazia era sempre più rigida e lenta ed il movimento socialista continuava ad affermarsi sempre più. Giolitti decise allora di concentrare le sue attenzioni sulla Libia.
L’occasione maturò quando, nell’Impero Ottomano, presero il potere i Giovani turchi, un movimento di tendenze nazionaliste che si opponeva al potere tradizionale.

LE RAGIONI DELLA SVOLTA IMPERIALISTA

Giolitti decise di invadere la Libia per distogliere le attenzioni dell’opinione pubblica dalla crisi interna che si era venuta a creare e per interessi economici facendo crescere l’industria bellica.
Nel 1911 l’Italia ottenne il consenso di Francia e Gran Bretagna e la flotta italiana sbarcò immediatamente a Tripoli dove, oltre ad esserci l’esercito turco, vi era una forte presenza di tribù indigene che potevano resistenza.
Quest’imprevisto spinse l’Italia a dover trasferire le operazioni nel mar Egeo conquistando alcune isole turche. Mentre le navi italiane si apprestavano ad entrare nello stretto dei Dardanelli, l’Impero ottomano, ormai indebolito dalle rivolte interne, si arrese e con il trattato di pace riconobbe la sovranità italiana sulla Libia e stabilì che le isole del Dodecaneso occupate dall’Italia sarebbero rimaste di sovranità italiana fino a quando l’esercito turco non avesse abbandonato completamente la Libia. Tuttavia l’Italia non rispettò quest’ultima parte del trattato e le isole del mar Egeo rimasero di sovranità italiana anche dopo che l’esercito turco abbandonò il territorio libico.

Pubblicato da bmliterature

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